Menu e dossier

Federico U. d’Amato è prefetto della Repubblica e gastronomo. Nato a Marsiglia da genitori napoletani, ha avuto l’avventurosa vita dello 007 e lo stile e il gusto dello scrittore di cose di cucina. Per qualche decennio ha girato in lungo e in largo l’Italia e il mondo spinto da due principali motivazioni: «servizi» (segreti e no) e la passione di mangiar bene e bere meglio. Una passione che, con il tempo, ha lievitato in arte e professione, tanto da fargli meritare l’etichetta di poliziotto-gastronomo. E diventato infatti il supervisore e il coordinatore di una celebre guida di ristoranti italiani, il titolare di una prestigiosa rubrica all’insegna di Gault e Millau (senza contare che ha curato per la TV statale programmi di archeologia, antiquariato e soprattutto di gastronomia).
In Menu e Dossier, Federico U. d’Amato raccoglie e racconta esperienze, avventure e ricordi: espone affabilmente i principi della sua filosofia di buongustaio e bon vivant.
Non si risparmia dal tagliare i panni addosso a vivi o morti a tavola. Costruisce una «scientifica» Nomenklatura sul comportamento dei protagonisti (grandi e meno grandi) del nostro tempo di fronte al desco e rispetto al bicchiere. L’allegra (eppure serissima) scienza gastronomica di Federico U. d’Amato si coniuga, in Menu e Dossier, con il suo consumato mestiere di poliziotto. Un libro tutto «degustarle»; ricco di utili ammaestramenti, educatamente indiscreto (verso politici, industriali, ricchi e straricchi, attori, registi, diplomatici e spioni), di una malizia e di un bon ton che solo un gentiluomo franco-napoletano, amabilissimo gourmet e gourmand, gastronomo, può esibire.